Come pitturare gli interni: i materiali da utilizzare

La scelta della pittura per interni deve essere operata con attenzione se si vuol essere certi di imbiancare le pareti di un appartamento o di un ufficio con un prodotto adeguato ed efficace. Prima di tutto, è indispensabile valutare il tipo di materiale con cui si ha a che fare: il cemento, per esempio, ha bisogno di una vernice ad hoc, chiamata anti carbonatazione, mentre per il cartongesso già dipinto è preferibile usare smalti o pitture murali. La stessa indicazione vale per il legno e per la muratura; invece, in presenza di un cartongesso nuovo, che non è mai stato trattato in precedenza, non si può fare a meno di affidarsi a una pittura apposita per cartongesso.

Nel caso in cui si scelga la pittura murale come tipologia di pittura per interni da utilizzare, vale la pena di conoscere il suo contenuto: essa è costituita da resine e acqua, insieme con additivi quali fungicidi e antimuffa, oltre – ovviamente – ai pigmenti. Una delle soluzioni più convenienti dal punto di vista economico è la tempera, che ha il vantaggio di essere traspirante ma, d’altro canto, presenta il potenziale difetto di essere poco coprente. Povera di resine, può essere impiegata per le cantine, per i garage e per tutti gli ambienti di servizio, o che comunque sono destinati a un utilizzo occasionale. Bisogna ricordare che, con il trascorrere degli anni, la tempera spolvera, il che vuol dire che ci si può sporcare toccando la superficie.

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Una valida alternativa può essere individuata nelle idropitture traspiranti, che fanno in modo che le pareti riescano a permeare l’umidità e i vapori: è per questa ragione che sono raccomandate per le cucine e per i bagni, vale a dire quegli ambienti in cui è probabile la formazione di condensa e in cui il livello di umidità è molto elevato (con rischio di muffe).